Caro Francesco, che hai lasciato traccia sul blog in merito all’ e book….mentre ti leggevo, mio padre è entrato in casa con un vecchio libro di Calvino, ingiallito dal tempo, piegato dall’ umidità, vissuto dalle mani che lo hanno sfiorato. Ignaro del fatto che ho appena iniziato un romanzo su e book, mi dice : leggi questo brano.
“ La pagina ha il suo bene solo quando la volti e c’è la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro. La penna corre spinta dallo stesso piacere che ti fa correre le strade. Il capitolo che attacchi e non sai ancora quale storia racconterà. È come l’ angolo che svolterai uscendo dal convento e non sai se ti metterà a faccia con il drago, uno stuolo barbaresco, un’ isola incantata, un nuovo amore. “
Mio padre voleva che leggessi del piacere dello scrivere, così come io lo sto febbrilmente vivendo, ma io ho colto il piacere del leggere, cosi’ come da tanto ormai mi accade. Hai ragione, non leggerò mai Pessoa sulla superficie liscia di un vetro che scorre senza mai farmi capire a che punto sono se non attraverso una percentuale sul bordo che mi appare come le calorie ingerite in una merendina. Ci sono autori, poeti che rivendicano un ritmo, un respiro mentre si donano al lettore. Ci sono parole, emozioni che non puoi fare tue totalmente se sono imprigionate in uno schermo asettico come il bugiardino dell’ aspirina.
Però sta notte alle 4 , mentre faticavo a prendere sonno e dividevo la stanza con la famiglia, mi sono rintanata sotto le lenzuola ed ho acceso la lucina dell’ e book. Senza fatica alcuna, benché costretta dalla posizione e dalle coperte, mi sono letta un bel “ 20 % “ di un romanzo .
Il confronto con voi lettori appassionati mi sta insegnando la mediazione.
E comunque, a conti fatti, questa diatriba ci spinge a ricordare a noi stessi quanto sia bello leggere.
Il leggere mi ha salvata da tante notti insonni, mi ha portata verso il futuro quando il presente mi faceva paura, mi ha insegnato cose che non ho mai saputo.
Leggere a volte è come un puff di Ventolin : ti apre i polmoni in un secondo.
Leggere è esattamente quello che scriveva Calvino nel brano che ho citato sopra , solo che io non riuscirò mai a scriverlo così bene !