Dopo 25 anni vi confesso che avevo una certa apprensione all’ idea di rimettere piede al Roialto.
Chi è diventato grande a Milano ed ha più o meno la mia età, sa che c’è stato un momento in cui quel locale era….NA COSA GRANDE.
Non vi so spiegare bene il motivo. Forse per il suo immenso, lunghissimo, spettacolare bancone del bar arrivato direttamente da Cuba…la cosa più vicina all’ opera d’ arte per trasposizione. O forse perchè quel grande open space si portava dentro tutti i sogni di noi ragazzi…c’ era la zona ristorante molto intima e alla fine così informale. C ‘era la zona cocktails in un via vai di sguardi e la zona musica..relax, mistero…spazi per esser quel che volevi essere, senza impegno, si intende.
Non riesco davvero a centrare il motivo per cui il Roialto è sempre stato per noi ragazzi la terra di confine fra la realtà e l’ oblìo.
Fatto sta che a distanza di 25 anni ci sono tornata con due amiche….donne come me, che oscillano fra i 40 ed i 50.
Dopo un’ iniziale silenzioso ambientamento, la serata si è aperta ad una magica atmosfera.
Complice la voce di un cantante bravissimo che ci emozionava di canzone in canzone, queste tre donne hanno scritto la storia di una serata, senza aspettarsi che il locale scrivesse una nuova storia per loro.
Ecco la differenza fra l’ avere 20 anni e 47. Quando sei giovane il mondo imprime le sue pagine scritte su di te. Quando hai macinato il romanzo della tua vita, le pagine te le scrivi da solo.
La serata è stata meravigliosa. Ognuna ha portato qualcosa di se, per quel che le era dato di dire, per le emozioni che è riuscita a mettere sul tavolo. Occhi lucidi, confessioni amare ma anche quell’ energia tipica delle donne che io adoro.
Guardale lì, queste tre donne….a raccontarsi la vita con un Margarita che sa di sale in un mano e la dolcezza nell’ altra.
Accanto a noi c’ erano due romani, ben più giovani.
Sembravano così sicuri della loro gioventù e in mezz’ ora li abbiamo stravolti.
A parte il fatto che li ho scambiati per due carabinieri in trasferta e loro offesi hanno replicato di essere due ingegneri….a parte il fatto che abbiamo passato la serata ad indovinare il reciproco nome, il segno zodiacale e banalità del genere…alla fine noi donne abbiamo aperto le danze laddove non esisteva neppure una pista da ballo ed i romani sono rimasti inebetiti dall’ uragano di energia delle tre milanesi…datate.
E allora se devo aprire le danze in un ristorante…capite bene che il passo è breve…quasi quasi vado al tavolo dove sta cenando Chiambretti e Malgioglio e mi faccio un bel selfie.
Il cantante con la striatura da puzzola sulla testa si è offeso perchè mi sono buttata sul suo amico ma, abbiate pazienza, io amo segretamente Chiambretti da sempre.
L’ aperitivo che doveva riportarci a casa ad un’ ora lecita si è trasformato in una stupefacente serata danzante. Da sola che ero a volteggiare fra i tavoli, via via mi sono ritrovata circondata dalle amiche e da impettite figure straniere reduci dalle sfilate della settimana della moda….compratori, venditori…personaggi abituati a giocare a poker …trascinati dalla nostra voglia di ballare mentre una corposa tavolata di modelle under 18 ci osservava annoiata degustando champagne.
Ci torniamo al Roialto ragazze…anche se non si chiama più così.
Oggi si chiama 55.
Ma per noi irrudicibili cattive ragazze…sarà sempre il Roialto.