Un’ altro Natale senza di te !
Qui piove, neanche nevica. Fa freddo, ma non nevica.
Le feste comandate servono solo a ricordarci le assenze.
E la tua assenza si sente, si sente eccome.
Mi sembra ieri quando sei entrata in classe in seconda, arrivata da un’ altro liceo.
Eri talmente bella che qualsiasi ragazza sarebbe impallidita nel vedersi arrivare una concorrente di tale portata, proprio negli anni dell’ adolescenza.
Io ti ho vista semplicemente intelligente e la cosa mi è parsa affascinante.
Da 28 anni la penso nella stessa maniera. Gli amori, quelli veri li ho sempre vissuti con una certa coerenza.
Come potrei riassumere 28 anni in 40 righe ?
Come potrei selezionare un’ episodio rispetto ad un’ altro ? un annata, una risata, un dolore, una serata, un pub…le nostre infinite serate al “ Juleps “.
Purtroppo la cosa piu’ tangibile ora è che da oltre 10 anni non vivi piu’ nella mia città, nella nostra città.
Questo complica le cose, scolora i cieli, ammuffisce le giornate.
L’ abitudine all’ assenza è una cosa subdola.
Si impara a vivere un mondo parallelo. Parallelo al nostro, quello di prima.
Al punto che mi volano i mesi senza di te. Una volta non mi passavano le ore senza vederti.
Oggi faccio decine, centinaia di cose senza di te. So camminare con le mie gambe. Sicuramente mi ha fatto bene crescere rispetto a noi, ma questa indipendenza è anche la riprova che sono maturata, invecchiata senza di te.
Dai colletti della Naj Oleari ad oggi : un’ epoca intera.
Pomeriggi infiniti a parlare di niente dentro una sfera magica di illusioni e progetti.
Un toast ed un cappuccio per te. Una coca cola ed un toast per me.
Cavolo quanto mi manchi.
A volte cerco di includerti nelle mie giornate raccontando alla gente di te ma mi accorgo che è come se parlassi di un fantasma. Chi ti ha mai vista ? esisti davvero ?
In certi momenti me lo chiedo anch’io.
Arrivi , due ore al mese, come una meteora e in quelle due ore cerchiamo di allineare vite racconti, umori, emozioni…ma è come essere fermi ad una stazione ferroviaria e mettersi a correre all’ arrivo di un treno che passa velocissimo in una data precisa, saltarci su, far due chiacchere e poi scendere alla stazione successiva.
Un’ altro Natale senza di te !
Senza il tuo incedere leggero ed elegante, il tuo viso perfetto…tutto quello che non sono io sei tu. Tutto quello che non sei tu sono io.
In questo ci siamo trovate, ci siamo compensate, ci siamo amate.